L’italia resta in Deflazione. E tra i giovani 4 su 10 non hanno una occupazione

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Cala il tasso di occupazione e cala il numero degli occupati. L’inflazione scende di un decimo di punti percentuale e aumenta il numero di donne e giovani inattivi. I dati Istat fotografano una realtà tutt’altro che facile per il BelPaese, che ad oggi, stando ai numeri, è di fatto in stagnazione. Naturalmente le statistiche non sono in grado da sole di raccontare lo stato dell’economia di un paese, specie se si ragiona su un arco temporale di un mese e soprattutto se si registrano variazioni inferiori al mezzo punto percentuale.
Purtroppo però la tanto attesa, e sospirata, ripresa tarda a venire. E la strada per la risalita sembra essere decisamente impervia e faticosa.
Tornando ai numeri, l’attenzione si concentra sui dati del mercato del lavoro e su quelli dell’inflazione.
Da un lato diminuiscono i disoccupati, dall’altro salgono gli inattivi: in sintesi diminuisce il numero di chi lavora, in particolare delle donne e dei giovani. Il dato sui giovani resta allarmante, il 39.2% dei giovani compresi tra 15 e 24 non ha una occupazione, e il dato è aumentato del 2% nell’ultimo mese. L’altra situazione che secondo molti commentatori costituisce un blocco per l’economia del paese è quella delle donne, il cui tasso di inattività è pari al 35,2%. Diminuiscono anche i lavoratori autonomi e resta stabile il numero dei lavoratori dipendenti.
Sul versante dell’inflazione permane un segno meno, i prezzi scendono dello 0,1% confermando un periodo di deflazione costante nel corso dell’anno.
Una ultima considerazione, che interessa da vicino il mercato del lavoro e le politiche che il governo ha messo in atto per favorire l’inclusione sociale. L’aumento degli inattivi , che spesso coincide con la diminuzione dei disoccupati per la semplice ragione che qualcuno fra chi non lavora rinuncia  accertare una occupazione, impone una azione decisa sul versante delle politiche attive del lavoro, in particolare rivolta alle fasce più fragili, che in Italia sono rappresentate dai giovani e dalle donne.
Sembra confermarlo anche il dato statistico: l’occupazione aumenta fra gli ultracinquantenni, anche in funzione delle nuove regole per l’accesso alla pensione di anzianità. Del resto è ormai noto che l’Italia non sia un paese per giovani.
D.C.

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