Competizione o Condivisione

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La nostra società, le nostre metropoli oggi ci propongono scenari, a dir poco, inquietanti.
Le difficoltà nel trovare un lavoro, le difficoltà nel mantenere un lavoro, le difficoltà ad arrivare a fine mese, le difficoltà nel mantenere le relazioni.
Se ci pensiamo bene, da quando siamo in tenera età attraverso la scuola a quando cresciamo e troviamo un lavoro fino a quando inesorabilmente invecchiamo, con tutte le difficoltà della vecchiaia, siamo in continua  competizione con gli altri.
Tutti, per essere competitivi, corrono e fanno tante cose senza rendersene conto, a tal riguardo ricordo quella storiella di un tale che incontra all’aeroporto di Milano un collega, un ingegnere e gli chiede dove stia andando e lui risponde:” corro a Roma, mi pare ci sia una riunione …” allora il tale ribatte:” come ti pare, quindi non ne sei sicuro e già prendi l’aereo per Roma …”.
Siamo talmente di corsa e sempre in competizione che non ci rendiamo conto di cosa rischiamo di perdere.
Non ci accorgiamo più del bisogno “umano” di incontrare l’altro tanto che talvolta l’altro diventa addirittura un fastidio per noi.
Se abbiamo fretta, molto spesso vediamo l’altro come un intralcio ed allora rischiamo di diventare bruschi persino con le persone a noi più care figuriamoci poi con chi non conosciamo …
Tuttavia, se riflettiamo qualche istante, quando ci fermiamo per parlare e condividere qualcosa con qualcuno, talvolta anche uno sconosciuto alla fermata del bus ci arricchiamo e ci sentiamo ascoltati, costruiamo dei ponti e con il tempo forse costruiamo davvero qualcosa.
Può nascere un’amicizia, una relazione più profonda e, per qualcuno più fortunato, si può trovare addirittura un lavoro.
Credo quindi che quello che manca siano proprio quei momenti di condivisione con gli altri o meglio potrebbero esserci ma siamo così presi dal tran tran quotidiano che spesso non ce ne accorgiamo.
E’ allora importante ritagliarsi dei momenti anche solo per condividere piccoli spazi di tempo con chi vogliamo.
Alcuni miei allievi ed ex allievi si ritrovano per cene, fanno attività in comune e rimangono in contatto anche dopo molti anni, sono convinto che questo rappresenti un valore, una vera e propria ricchezza per tutti.
E’ importante, anzi fondamentale il lavoro, è importante l’attività fisica per stare bene e credo sia importante l’attività relazionale, quella che si sviluppa condividendo momenti, tematiche, luoghi ecc. ma come tutte le attività ci vuole esercizio, il desiderio d’incontrarsi e di mettersi in gioco.
Ben vengano allora i luoghi d’incontro reali come le agenzie formative dove le persone possono non solo imparare ma anche sviluppare relazioni; sono però anche molto interessanti oggi i luoghi d’incontro virtuali, i social network ed alcuni siti virtuosi ne sono un esempio, sono luoghi di contatto, di scambio in cui condividere stati d’animo, idee, impressioni e magari creare un “gancio” per un incontro reale futuro.


Credo che la “sfida” del futuro sia proprio avvicinare l’altro e creare momenti di condivisione perché il modello competitivo, a seguito delle diverse crisi mondiali e debbo dire anche umane, ha ormai fatto il suo tempo.
Non esistono più popoli di serie A e popoli di serie B, l’informazione è veicolata nello stesso modo in tutto il mondo attraverso Internet e non esistono più popolazioni disposte a essere “sfruttate” da altre come è stato in passato.
La competizione ha messo in luce non solo le abilità dei vincitori ma anche purtroppo il dolore e la sofferenza di chi ha perso ed è stato sconfitto, tutto ciò ha creato solchi profondi tra le popolazioni, tra le persone ora penso sia venuto il momento di creare ponti, ne abbiamo la capacità e sicuramente sta a noi mostrarne la volontà.

Ecco cosa pensano importanti autori sull’importanza della condivisione:

  • “L’amore non sta nell’altro, ma dentro noi stessi. Siamo noi che lo risvegliamo. Ma, perché questo accada, abbiamo bisogno dell’altro. L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni.” Paulo Coelho
  • “Nessun bene senza un compagno ci dà gioia”. Lucio Anneo Seneca
  • “Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l’animo può superare molte sofferenze” William Shakespeare
  • “Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l’ho scordato” Walt Whitman

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