La caduta dello zio sam
Il tennis a stelle e strisce maschile nell’ultimo quinquennio si è contraddistinto per l’assenza di tennisti che non sono riusciti a conseguire vittorie nei tornei dell’ATP, e sopratutto per la latitanza di top ten nel ranking, tranne la parentesi dell’anno scorso di john Isner, presente nel gota tennistico solo per pochi mesi.
Molti esperti del settore imputano al tennis americano, la mancanza di tennisti capaci di essere versatili su tutte le superfici, dalla terra rossa all’erba, caratteristica principale dei top ten, per vincere tornei su tutti i court.
Roddick e’ stato l’ultimo interprete del tennis d’avanguardia statunitense, grazie alla sua completezza di gioco, che gli permetteva di vincere tornei dello slam, come gli US open e Wimbledon, dove il suo devastante servizio e i suoi colpi da fondo campo lo hanno consacrato fra i tennisti americani più forti di tutti i tempi.
La magra del tennis americano può avere radici più profondi considerando che negli ultimi anni non sono sbocciati talenti naturali, ma sopratutto i college fucina di campioni negli anni precedenti non hanno fornito alla federazione quel cambio generazionale fisiologico per ogni lustro.
Il paradosso del tennis americano e’ dato dal fatto che negli ultimi anni i praticanti di sesso femminile e’ di gran numero superiore rispetto agli uomini, sopratutto al livello di college dove le sorelle williams sono state e saranno per molto tempo traino del movimento tennistico in gonnella.
Questo contrasto può essere spiegato semplicemente, dalla propensione dei ragazzi a praticare attività sportive più di massa come il baseball o il basket mostri sacri dello sport statunitense.
Roberto Sergi